"Candidò" (settimanale). La testata fondata nel 1945 quasi come continuazione post bellica del Bertoldo,( nato a Milano nel 1936 per volere dell'editore Rizzoli, fu diretto da G. Mosca e V. Metz, al quale subentrò poi Guareschi. Sospese le pubblicazioni nel 1943 per poi uscire nel dopoguerra come "Candidò"). Ebbe come animatori Guareschi e Manzoni e altri. Cessò le pubblicazioni nel 1961. Dopo la morte di Guareschi, 1968, il senatore missino Pisanò, rilevo la testata e la trasformò in n bollettino fiancheggiatore del Msi. Il " Candidò " poi non raggiunse mai gli eccessi politici destrorsi di un settimanale conservatore. Il vecchio "Candidò " fu sicuramente una delle riviste satiriche più importanti del dopo guerra, incarna le idee della classe borghese postbellica.
In una vignetta di Guareschi compaiono due ingressi di una fabbrica; uno piccolo per gli operai, e uno grande per la politica. La didascalia è: " Bisogna decidersi: una delle due va chiusa".
Guareschi, autore tra l'altro dei romanzi umoristici costruiti sui personaggi di" Peppone e Don Camillo" resi celebri dal cinema, è fortemente anticomunista. Per lui il vero nemico è il Partito Comunista, un nemico da combattere e da deridere.
Nessun commento:
Posta un commento