Intorno alla metà degli anni sessanta Rossetti approfondisce il tema della bellezza femminile in un nutrito gruppo di opere aventi funzione decorativa, in particolare lo sguardo lontano e misterioso, rappresenta l'elemento dominante di questi dipinti. A rappresentare Monna Vanna è Alexa Wilding, una delle modelle abituali dell'artista. Il titolo dell'opera si riferisce a un personaggio della Vita Nova di Dante Alighieri, successivamente il pittore ritocca il dipinto, al quale cambierà nuovamente titolo chiamandolo Belcolore. Influenzato dalla pittura rinascimentale italiana, l'artista vuole in questo caso celebrare l'ideale veneziano di bellezza femminile, come lui stesso riferisce in una lettera. Tratto saliente di questa " Venere veneta" è la prorompente sensualità, che si manifesta anche nelle straordinarie qualità tattili dei materiali.
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