sabato 15 febbraio 2014

Casati Luisa 1881-1957.

Grande eccentrica e icona dell'eleganza. <<Voglio essere un'opera d'arte vivente>> diceva la marchesa, nata solidamente e floridamente borghese come Luisa Amman e poi sposata al marchese Casati nel 1900. Fu la protagonista assoluta del primo trentennio del XX sec: non solo della mondanità, ma anche dell'effervescenza creativa che condensa intorno alle leggendarie magioni, il palazzo dei Leoni a Venezia, il Palais de Rose a Parigi, la villa S. Michele a Capri, la casa avita di Arcore, oggi residenza di Silvio Berlusconi. Vi invita artisti in feste ormai archiviate nel mito,  ricchissime e dissennate, chiedendo nel corso degli anni a Boldini, A. John, Van Dongen, Brooks, e Zuloaga di ritrarla, a Balla di scolpirla, a Beaton , Man Ray di fotografarla.....
Il gusto parossistico per l'ego, nascondono in lei una dissonanza pallida come il suo volto, la traccia di una estraneità  sotterranea da se stessa che la spinge sempre altrove: fu una delle più grandi viaggiatrici del suo secolo e i cinquanta bauli di leopardo e velluto nero che precedevano i sui arrivi
erano ammirati con grande stupore. Questa sua personalità così ridondante si bilanciava con quella di Gabriele D'annunzio, suo amore. La sua figura viene celebrata nel '98 da John Galliano per la Collezione di Haute Couture primavera-estate. Insomma divenne un mito a caro prezzo: nel 1930 i suoi debiti ammontavano a 25 milioni di euro. Vende molti dei suoi ritratti, per sfuggire ai creditori scappa dalla nipote a Londra, dove muore povera ma non sola nel '57.


Nessun commento:

Posta un commento