L'episodio letterario, ripreso da Teocrito, raffigura il rapimento delle figlie di Leucippo da parte di Castore e Polluce: sembra che la critica abbia assegnato al dipinto l'unicità che raffiguri questo raro momento del mito. Si tratta di atto d'amore e violenza insieme, e in effetti il cupidino sulla sinistra ha uno sguardo un po' losco. La tela si colloca ai vertici assoluti della pittura mitologica barocca, tradotta non in chiave di elegante intellettualismo, ma come ondata sensuale di forme e di colori.
Rubens illumina i nudi delle ragazze e gioca con i bagliori sulla seta e sui capelli biondi della ragazza ancora a terra. Di recente, osservando i due uomini che non si assomigliano e i cavalli di diverso colore, gli attribuzionisti avrebbero identificato nel dipinto semplicemente il ratto delle sabine.
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