Guido Lopez e Silvestro Servegnini, nella loro guida "Milano in mano"(Mursia), scrivono: <<Nell'anteguerra, era una delle più quiete e amabili contrade del centro: era una sorta di retrobottega, ordinato e pulitissimo, a servizio dei palazzi con fronte e giardino sul Naviglio.
Ci si andava per acquisti di pane, frutta, verdura, di chiodi e lampadine, passamaneria>>.
Ma è un lontano ricordo il suo carattere paesano e familiare. Dentro vi è esplosa la moda, con qualche anno di anticipo rispetto a via Sant'Andrea, perché fu in via della Spiga che, nel decennio '60, aprirono le prime boutique di tendenza: Cose, Adriana e Dorothée Bis. Del passato, hanno resistito solo la salumeria Armandola e la scuola elementare meglio frequentata della città.
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