Nel 1919 fonda a Rovereto la Casa d'Arte Futurista in cui trova applicazione la concezione dell'unità creativa delle arti: pittura, scultura, architettura, arti decorative e moda, così come l'artista auspicava nel Manifesto per la ricostruzione futurista dell'universo. Si aggiungono alle opere oggetti d'arredo, arazzi, sciarpe, grafica pubblicitaria. Gli abiti più noti di Depero sono rappresentati dai Gilet Futuristi
ideati appositamente per gli artisti del movimento. Sono in stoffe variopinte con arabeschi e motivi naturalistici. Tra i rari lavori dedicati all'abito femminile sono i figurini per le copertine di Vogue del '30. Nel '40 Depero è suggestionato dai motivi decorativi dell'Aeropittura Futurista che si ritrovano nei tessuti per la ditta Franco Scalamdrè-Silk di New York e il cui eco si avverte nel manifesto del 1942 L'abito della Vittoria. Molte delle sue opere moda sono esposte al Museo d'Arte Contemporanea di Trento e Rovereto.
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