Nata a Vigevano nel 1858, figlia d'arte, continua a essere una figura mitica nell'immaginario collettivo: la sua recitazione era da antidiva. Poco vanitosa ed indifferente. Durante la giornata adottava un abbigliamento piuttosto trasandato, contraddistinto da una sorta di patetica sciatteria, che in qualche foto degli anni 80 dell'800, tuttavia, l'aspetto appariva attraverso un'eleganza semplice, sobria, che andò, poi, complicandosi nel ventennio successivo. Lo splendido ritratto della "Divina" con la stola di ermellino, scattata a New York nel 1903 da E. Steichen dimostra una certa raffinatezza di professione, sebbene fosse capace di presentarsi al pubblico senza la minima traccia di trucco, a una certa età, di mostrarsi con i capelli bianchi, in stridente contrasto con la figura che impersonava.
Fra le firme celebri a cui si affidò, ci sono P. Poiret e soprattutto Mariano Fortuny, di cui prediligeva le suggestive creazioni a giudicare dal numero di esemplari che la nipote Eleonora Bullough ha donato alla fondazione Cini, a palazzo Pitti di Firenze, al Victoria Museum di Londra.
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