Nel '52, Epoca affidò a lei la cronaca della prima sfilata sulla passerella della Sala Bianca di Palazzo Pitti. La sala accaldata accoglieva 350 spettatori-compratori giunti da Roma con un treno speciale come i presidenti della repubblica e i re, accolti alla stazione da hostess sorridenti che porgevano mazzi di fiori. Venivano, per la maggior parte, dall'America ma anche dalla Svezia, dall'Olanda, dalla Norvegia, dalla Germania, dalla Svizzera, dall'Inghilterra e dalla Francia. Molte erano donne d'affari: che parlano poco, guardano molto e non sorridono per non esibire i denti d'oro; donne severe, abituate alle cifre iperboliche e alle decisioni inequivocabili, cresciute alla scuola del comando; donne importanti, che con un battito delle loro ciglia possono far cambiare corso alle faccende di una banca. Dinanzi a queste inesorabili giudici, è sfilata per 5 giorni la moda italiana, che anche questa volta ha avuto su Parigi il vantaggio della precedenza: nelle grandi sartorie degli Champs-Elysées si stanno ancora cucendo i modelli invernali. Hanno sfilato nove case di moda: Antonelli, Capucci, Carosa, Ferdinandi, Giovanelli Sciarra, Polinober, Marucelli, Vanna.
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