Discendente da una famiglia di origine francese, stabilitasi a Napoli nel 1789, per sfuggire alla rivoluzione, e vanta un antenato ministro di Ferdinando IV di Borbone: insomma nasce e cresce all'ombra del Vesuvio a contatto col bel mondo, frequenta i salotti buoni. A 6 anni comincia a studiare pianoforte al Conservatorio. La musica è la sua passione. Poi, quando è appena ventenne,
la svolta. Per passatempo disegna. Piacciono a Balenciaga che un amico gli presenta a Ischia. Il grande sarto lo invita a bottega nel suo atelier di Parigi, dove già muovano i primi passi i giovani Ungaro e Courrèges. Lavora due stagioni nell'atelier parigino e poi rientra in Italia stabilendosi a Roma per continuare ad apprendere il mestiere da Fabiani prima e da Irene Galitzine dopo.
Nel '62 si sente pronto per il debutto, che avviene sulla passerella della sala bianca di Palazzo Pitti.
Fu un trionfo. Irene Brin scrive: <<Il Dior italiano si chiama Forquet>>. Veste una clientela coronata,
principesca, miliardaria, ma quando si afferma il prêt-à-porter chiude l'atelier nel '72. Le sue convinzioni non erano per l'industria manifatturiera, egli prediligeva l'artigianato puro. Oggi le clienti rimaste amiche sono Marella Agnelli, che considera l'ispiratrice della sua moda, e Allegra Caracciolo.
(Lucia Mari)
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