Professione che inizia per mettere in scena, le proprie collezioni di cravatte e di jeans, raccolte nell'ambito del suo primo mestiere ( divenne poi antiquario), quello di venditore camicie, abiti usati nel primo negozio del genere aperto a Milano nel 1974, Surplus in corso Garibaldi. Fu lui ad imporre la moda del guardaroba usato al vestire quotidiano dei giovani e non più tali. Quel mestiere lo portò a essere un archeologo della moda, rovistando nei vecchi bauli, nelle "balle" dell'usato che arrivavano dall'America a Resina (Na). Da qui, da questi preziosi accumuli, tre mostre: Il secolo jeans alla Rinascente di Milano nell'82 e Dreamingsome ties (Surplus, '83: mille cravatte americane dal '30 al '70) e Cravatta al Museo (Palazzo Acerbi Milano.). Da quegli anni, Frassa si è specializzato in allestimenti, abbandonando la sua prima attività e cedendo il negozio. Fra le mostre di cui ha ideato la scenografia, Valentina al Modit (Mi '85), La repubblica di Forattini (itinerante 87-88), I vestiti dell'avventura, Gli anglo-fiorentini, Una storia d'amore, La stoffa della libertà, Fred Astaire, Il guardaroba di G.D'Annunzio, La regola estrosa (Pitti 86-96), La rivoluzione futurista dell'abbigliamento itinerante e tante altre.
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