Futurismo e moda non sono voci antitetiche almeno per questa ragione: che Marinetti, il fondatore del movimento, non solo evitò per tutta la vita di deplorare le insostenibili leggerezze della moda, ma la assunse come codice di comportamento ideale per gli artisti destinati davvero alla grandezza, invitati perentoriamente a rinnovare i loro modelli a ogni stagione come i couturirs di Francia rinnovavano i loro: a quell'epoca evidentemente, lo stilismo italiano era ancora di là da venire. Tuttavia alcune indicazioni per il costume del XX secolo vennero per merito di artisti futuristi come Balla, Depero, Prampolini, Thayaht e tanti altri.
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