sabato 17 maggio 2014

Mammini sartoria italiana per abbigliamento di equitazione.

E' a Roma in via del Corso. La sua storia comincia alla metà dell'800 a Pisa con Attilio Mammini, già noto per essere stato il sarto di Giuseppe Mazzini.  A qui tempi l'attività dell'atelier non era ancora mirata al guardaroba per cavalcare. La svolta si ebbe tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, quando si cominciò a montare in modo diverso e vennero accorciate le staffe. La gamba era più piegata in sella e, quindi il pantalone dovette diventare a sbuffo. Pericle Mammini, il figlio di Attilio, decise di modellare i calzoni dei cavalieri per facilitarne l'assetto. Nel '29, la famiglia, decise di aprire anche a Roma. Fino agli anni '40, la sartoria fu in grande auge fra gli ufficiali di cavalleria. Era fornitrice di Casa Savoia. La notorietà si basava sulla sapienza sartoriale e sulla scelta dei tessuti pregiati. Per confezionare i pantaloni a sbuffo venivano scelte stoffe resistenti e morbide e per l'estate si lavorava con il cotone e il fustagno scamosciato. Gary Cooper, di passaggio a Roma, si fece confezionare pantaloni di pelle francese e parecchie giacche. Anche Marlon Brando ed E. Taylor erano clienti così come Soraya che ordinava completi da amazzone. La sartoria ha servito campioni come Piero e Raimondo D'Inzeo e Graziano Mancinelli. Oggi continua le sue cuciture per concorsi ippici e caccia alla volpe.


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