E' stato l'enfant terrible della moda italiana. Ha saputo sopravvivere alla sua stessa morte, per Aids dopo dieci anni di successi con la sua griffe, lo stilista iconoclasta che non voleva essere chiamato tale, arrivato al vertice sovvertendo tutte le regole: del buon gusto, della pubblicità, dello stile, delle presentazioni, delle sfilate. Egli ha studiato Belle Arti all'Accademia di Brera a Milano e nel '77 è fashion-designer per Cadette, storica griffe italiana, dove affina competenze e mette a punto il suo linguaggio stilistico. I suoi successi si moltiplicano e la griffe nel 2003 ha 150 impiegati con un fatturato di circa 100 milioni di euro. Nel panorama della moda internazionale, Moschino occupa un posto di rilievo al quale lo hanno assegnato la sua storia, la sua coerenza e la sua continuità. Con le sue linee è l'espressione di una realtà creativa che fa dell'ironia e dell'eleganza, attraverso la reinterpretazione dei classici, il suo punto forte.
Nessun commento:
Posta un commento