Nasce a Pozzolengo (BS). Muore a Milano dove ha sempre vissuto e lavorato. Cominciò a fotografare mentre era ancora studente di giurisprudenza, studi che lascerà per seguire quelli dell'Accademia delle Belle Arti, frequentando l'ambiente di Brera e del Bar Giamaica. Il suo primo servizio fu sulla Biennale di Venezia del 1954, cui altri ne seguirono fino al '72, ma il suo interesse per l'arte che sarà un suo punto fisso anche per l'amicizia che lo legava a personaggi come Lucio Fontana e Alberto Giacometti, accostò quello per il reportage fotografando in un espressivo bianconero la Milano dei sobborghi e quella della ricostruzione. Lavorando anche con il teatro, collaborò con G. Strehler e il Piccolo in numerosi spettacoli dei quali fu, nel '64, la vita di Galileo di Brecht. Spesso Mulas citava l'arte ambientando modelle e arte fra le sculture di Moore e Cascella, utilizzando gioielli disegnati da Armando Pomodoro o J. Cocteau.
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