La Psychedelia in America ha una derivazione folkie, beatnik e bohemien, in Inghilterra è una diretta filiazione Mod e Pop Art. In termini di stile gli abiti psychedelici sono l'emanazione di quello che John Bates disegnava per la serie The Avengers (tessuti cangianti da età spaziale, linee moderniste, oblò), i colori sono quelli acidi da serigrafia e l'accesso al mercato dell'usato consente il pastiche di uniformi d'alta ordinanza, occhialini della nonna, stivali da passeggio vittoriani e altro, il tutto in un mare di velluto stropicciato, il materiale che meglio connota i nuovi dandy di Chelsea fine anni '60.
In Usa la frammentazione del reale, l'accelerazione o stasi estatica del tempo, la brillante vibrazionalità del colore rimangono gli elementi più traducibili di quella sinestesia che è la cifra dell'esperienza psychedelica. Diana Dew disegna abiti che si illuminano in scena, Christofer Pluck, crea il taglio alla Magoo; Bruno Contenotte è il responsabile della magia del light-show e mette a disposizione l'esperienza maturata alla Walt Disney. I tessuti esibiscono disegni debitori tanto verso i motivi paisley del Kashmir quanto verso Emilio Pucci.
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