giovedì 19 settembre 2013

la teoria dell'attivazione affettiva


La teoria dell’attivazione affettiva

Si è acquisito che i comportamenti più motivati sono quelli che sottendono un organismo orientato verso stimoli piacevoli e compensativi, mentre meccanismi di astensione scattano in quelle situazioni sgradevoli e antipatiche. Ne deriva che la carica affettiva o emozione si inscrive nel comportamento motivato come una valenza vera e propria. Un sostenitore di questa teoria è Mc Clelland (1955) definisce il motivo come una forte associazione affettiva, “caratterizzata da una risposta anticipatoria alla meta e basata su associazioni precedenti di certi indizi con piacere e dolore”.

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