mercoledì 11 dicembre 2013

Non solo sindacato

Nel corso della storia il sindacato con le sue Camere del lavoro e la satira si sono spesso affiancati o uniti. Due realtà parallele, attraversate da vari punti di contatto. La satira, come si sa, non risparmia nessuno. Quella di costume è indirizzata sui tabù del cittadino, sulla sua moralità, mentre quella politica è rivolta al potere e ai suoi detentori. Alcuni percepiscono il messaggio satirico come difesa degli umili, degli indifesi, cosa connessa con la vocazione delle Camere del lavoro.
La storia della satira, però, smentisce il ruolo difensivistico e lo canalizza su posizioni artistiche di cui tutti possono fare uso. Lo dimostrano alcune vignette che vengono strumentalizzate da una classe sociale forte per farsi beffa di un'altra più debole: la satira spesso è stata usata dalla borghesia egemone come strumento di lotta politica, delle idee e di costume. Il disegno e il testo esprimono opinioni dell'autore che giudica l'accaduto. L'opinione espressa dal disegnatore deve essere accettata come uno sfogo che induce alla riflessione e spinge il fruitore ,attraverso il disegno, a ridere.
La classe operaia organizzata diventa per molti un nemico, uno spettro da combattere.
Nella copertina del "PASQUINO" del 1904 sono presi di mira gli operai cinesi delle miniere del Transvaal. Vengono raffigurati nel gesto di incrociare le braccia (la forza delle braccia è l'unica risorsa del proletariato; l'unico strumento per farsi valere è il simbolico incrociare le braccia).
La didascalia recita:" Sicuro ci avete chiamati tante volte barbari che vogliamo diventare civili anche noi! E cominciamo con lo sciopero". Il messaggio è detto da un cinese rivolto a un uomo che molto probabilmente è il proprietario della miniera. Al di là del linguaggio superato, che oggi ci può far sorridere, nelle intenzioni dell'autore si ironizza sul fatto che lo sciopero sia sinonimo di civiltà.
Una raffigurazione puramente borghese che rispecchia fedelmente una mentalità del periodo.
Con lo sciopero, La Camera del lavoro e il proletariato fanno udire la propria voce. Insieme al Partito socialista sono il nemico.(Dino Aloi)





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