Ha portato nella moda italiana una componente di romanticismo e di femminilità, declinata attraverso le materie più nobili, come il cachemire, il lino e il taffettà. Laura è figlia d'arte: dalla madre Delia, proprietaria di un noto atelier della Roma anni '60, ha assorbito buon gusto e conoscenza del mondo della moda e dei grandi della couture francese, che erano allora il punto di riferimento di ogni donna elegante. Nel '72 , entra direttamente nel settore maglieria, acquistando la Mac Pherson di Pisa, prestigiosa azienda specializzata nella produzione di manufatti di cachemire.
La stilista crede a una moda facile da indossare, ad abiti per chi non vuole rinunciare a essere se stessa. Negli anni '80 il suo stile si affina e si definisce: le sue creazioni in cachemire sono innovative e raffinate e sperimentano soluzioni mai inventate prima, tanto che il New York Times le regalerà il titolo di <<Regina del cachemire>>. Molti i primati: è la prima stilista italiana invitata a sfilare in Cina nell'88, al Cremlino nel '95, al Cairo nel '98. Numerosi i riconoscimenti: Cavaliere del lavoro nel '95, Donna dell'Anno a New York nel '92, premio Marco Polo nel '93. L'amore per l'arte e la cultura fanno di Laura una raffinata mecenate: fa dono alla città di Roma di 170 opere del pittore futurista Giacomo Balla, sponsorizza la ricostruzione del sipario la Fenice di Venezia e il restauro della scalinata di Michelangelo al Campidoglio per il Giubileo del 2000. (Gisella Borioli)
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