sabato 1 marzo 2014

Cardin Pierre 1922, stilista francese.

Nasce a S. Andrea di Barbarana nella marca trevigiana. Arriva in Francia in età da asilo. La sua famiglia emigra nel 1926. A 14 anni, va a bottega da un piccolo sarto di Saint Etienne, poi da Manby a Vichy durante l'occupazione nazista. Nel '44, alla liberazione di Parigi, trova lavoro da Paquin e successivamente da Schiapparelli, dopo un impiego come contabile alla Croce Rossa, in seguito rivelatosi utilissimo, come dice lui stesso. Dior che è al debutto, lo assume come primo tagliatore.
L'incontro con Cocteau e Bérard  lo spingono verso il teatro, tanto da fargli abbandonare la Maison Dior per aprire insieme a Marcel Escoffier, una sartoria teatrale. Per qualche anno resta in bilico fra la passione per il mondo della prosa e il richiamo dell'alta moda. In alleanza con André Olivier, suo braccio destro ( un sodalizio esistenziale e professionale che solo la morte di André nel '93 spezzerà),
prevarrà la moda, al teatro penserà più tardi. Intanto presenta i suoi primi modelli nel luglio '57.
L'alta moda diventerà una fucina di creazioni. Fin dal debutto ha sempre presentato collezioni fiume,
200, 300, modelli, un'infinità di idee che sarebbero bastate per quattro collezioni normali, mischiando capi di una eleganza sofisticata, abiti di una purezza e abilità geniali a pazzie che sfioravano il kitsch, a invenzioni d'avanguardia che sarebbero state capite solo anni dopo. E' stato il primo a portare in passerella la minigonna. I suoi astronauti, copiati in seguito da tutti i grandi magazzini, hanno decollato prima che l'uomo andasse sulla luna. La gonna strettissima, sexy, con spacco, è del '66, fu uno scandalo. Egli diceva: << Gli abiti devono andare per la strada, ma non è strada che insegna>>.
Da questa visibilità Cardin ne esce come una star dietro a un lampo. Parlare di Cardin solo come personaggio della moda è riduttivo. Egli come personalità ha fatto il giro del mondo ogni anno, trattando con regine, presidenti, personalità politiche conquistando sempre più disponibilità e successo. Egli rappresenta il caso unico di un uomo che, lavorando per dar corpo ai suoi ideali e non per soldi, anneghi nell'oro come Paperon de' Paperoni.


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