Scarpe entrate nella storia dei sessantottini e nel mito della contestazione. Definite dagli inglesi che le producono "desert boots", cioè stivaletti da deserto (erano state prodotte per i soldati inglesi nella campagna d'Africa su suggerimento del generale Montgomery).
Le caratteristiche sono una pelle conciata in modo da renderla morbida come il velluto, lacci ricavati dalla stessa pelle e il caucciù birmano come suola. Le Desert Boots furono lanciate perla prima volta nel '50 in occasione della fiera delle scarpe di Chicago. Alla fine degli anni '60 furono le preferite dagli studenti universitari, che, con quelle scarpe e con l'eskimo, camminavano nei cortei cittadini o manifestavano nelle università. I "regolari" le sceglievano di camoscio chiaro o marrone; i "
dropouts" e i fuori dal coro blu, come Tiziano Sclavi, inventore del Dylan Dog, che le portava con le stringhe rosse.
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