Nella memoria universale, è collegato al New Look, che il 12 febbraio 1947, lo rese celebre nel giro di un giorno. Era la prima collezione. Dopo la sfilata del mattino, fu spinto al balcone dell'atelier per salutare una folla di donne plaudenti. I giornali di Parigi erano in sciopero e fu in America che scoppiò la bomba della moda Dior, battezzata da Carmel Snow, direttrice di Harper's Bazaar, con la frase <<It's a new look>>. Lo sconosciuto, che in un esaltato ritorno alla femminilità, lanciò immense, allungate gonne in sboccio, dalla vita strizzata in giacchini- corpetto, fece tremare nel sogno e nello sgomento le donne di mezza Europa. Ma a decidere il suo destino fu l'incontro con Marcel Boussac. Il magnate francese del tessile aveva tutto l'interesse a cancellare le restrizioni del tempo di guerra in fatto di tessuti e le ruscellanti gonne di Dior avevano bisogno di 15 metri di stoffa, ben 25 ne occorrevano per un abito da sera. Fra lodi e invettive, Dior era ormai Dior: un atelier splendido, 85 lavoranti, Gli furono sufficienti 10 anni, dal '47 al '57, quando d'estate morì a Montecatini, a diventare immortale e ad avvolgere di leggenda uno dei più ammirati imperi della haute couture. Oggi Dior è una griffe preminente nel mercato dei beni di lusso. Il fatturato nel 2008 si aggirava intorno ai 900 milioni di euro.
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