Tra le alterazioni del nostro comportamento la depressione e i disturbi ossessivo- compulsivi sono neuropatie trattate per lo più con psicofarmaci che agiscono sul metabolismo della serotonina.
L'azione dei farmaci nel giro di qualche settimana produce modifiche sintomatiche dell'attività cerebrale, ma non cura la profondità del guasto, che può ripetersi dopo qualche tempo.
Ricorrere a forme di psicoterapia nei casi dei disturbi ossessivo-compulsivi può dare riscontri validi.
Ricerche svolte inizialmente nel Dipartimento di Psichiatria dell'Università della California a San Diego attraverso la valutazione del metabolismo cerebrale con la PET (tomografia ad emissioni di positroni), indicano che la terapia cognitivo-comportamentale praticata in forma intensiva agisce sulle stesse aree cerebrali su cui operano gli psicofarmaci. Dopo appena quattro settimane di cura fatta di" parole", l'attività talamica di soggetti depressi/ ossessivo-compulsivi, ricupera la sua regolare funzione. La riduzione dell'attività nervosa del talamo è dunque un obiettivo raggiunto dai due tipi di intervento. Ma l'aspetto specifico della terapia cognitivo-comportamentale è fondato sul fatto che il funzionamento talamico si regolarizza in seguito all'attivazione della corteccia cingolata, un'area coinvolta nell'emozione.(Alberto Oliverio Psicologia Contemporanea n.232 del 2012)
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