Raccogliere e mettere insieme manifesti e locandine che rappresentano baci da cineteca è raccontare la storia di tantissime pose nell'evolversi del costume. Un iter in cui si osserva come la censura imponeva baci cinematografici tanto desiderabili ma solo appena tangibili tra bocche chiuse e sguardi che lasciavano all'immaginazione del pubblico il resto dell'abbraccio. Nel '68, invece, il bacio tra Steve McQueen e Faye Dunaway esprime un contatto più sciolto e spontaneo. Il collezionista nel libro si chiama Filippo Lo Medico, è un esercente di Bagheria che archivia bocche accese dai sensi.
Il contenuto del libro non è solo un ripasso mnemonico, ma è un modo per raccontare aspetti tempi e modi che l'arte cinematografica ha saputo stigmatizzare attraverso tratti comportamentali le sfumature, le regie di capolavori che appartengono alle passioni dell'uomo.
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