Fu un modesto sarto di Saint-Étienne, in Francia, a inventarla. Fu accolta con grande ostilità. Giusto il tempo depositare il brevetto, il 17 luglio 1830, e il laboratorio parigino aperto con 80 macchine per cucire divise militari, viene assalito da una piccola folla inferocita di sarti a domicilio che vedevano in pericolo il loro lavoro. L'inventore è messo in fuga a bastonate, ma non si perde d'animo: anzi perfeziona la propria trovata. Tra il 1830 e il 1845, la macchina per cucire conquista il mondo occidentale. I brevetti in secolo diventano un centinaio. La sua massiccia diffusione la macchina da cucire, la trova in America. Nel 1856, a Philadelfia, Isaac M. Singer costruisce la prima machina a pedali e, 30 anni dopo, anche la prima elettrica. Sul finire del '900 , l'Italia produce circa 200 mila pezzi l'anno. Oltre alla Necchi, la marca più famosa è la Borletti, quella dello slogan pubblicitario"Punti perfetti".
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