La sigla sta per Louis Vuitton-Moet-Hennessy e identifica un gruppo strettamente legato a prodotti di alta qualità, suddivisi in quattro categorie: moda (Dior, Kenzo, Celine, Lacroix, Vuitton, Givenchy, Loewe, Berluti, una forte partecipazione nella Gucci e in Fendi); vini, champagne (Moet Chandon, Pommery, Mercier, Chaetau d'Yquem e Hennessy); profumi e cosmetici (Guerlain e le essenze delle varie maison di moda); grande distribuzione. Presidente del gruppo è Bernard Arnault che, in alleanza con la società irlandese Guinnes, ha dato la scalata alla holding, ne ha conquistato il controllo, l'ha rafforzata portando in dote Dior, Lacroix, Celine e i resti sani dell'impero tessile Agache Willot da lui resuscitato nel 1980. Nel 2000 acquisisce il 67% di Pucci. Nello stesso anno riceve il premio per il miglior bilancio dell'anno dalla Financial Analysts Association e aggiunge l'acquisizione del 3,5% di Tod's, l'azienda della famiglia della Valle. Il cammino del colosso viaggia sui mercati a grandi passi con fatturati da capogiro.
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