Ha vestito le più famose dive del teatro e del cinema, lavorando anche come costumista per la casa cinematografica Ufa, la più importante degli nazisti. Il suo stile non seguiva le tendenze, ma era molto personale e dava grande attenzione al taglio e alla costruzione sartoriale degli abiti. Nel dopoguerra, si è trasferita a Monaco, aprendo l'atelier Heinz Schulze-Varell.
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