I romanzi di Dickens anticipano di duecento anni il conflitto sociale. La letteratura comincia a raccontare temi, oggi, di grande impegno sociale nel rapporto generazionale denunciando una modernità industriale che stravolge le speranze e la bellezza della natura e dove i figli devono subire l'irresponsabilità dei padri. Un traumatico capovolgimento dei ruoli che viene emblematizzato nella vicenda della piccola Nell, protagonista della "Bottega dell'antiquario", la quale muore, per aver accompagnato nella rovina, con immensa pazienza, un nonno biscazziere. Il messaggio di Dickens non è vecchio di 2 secoli: anche oggi in Inghilterra i figli di prima classe hanno tutele avanzate, l'Italia, invece costringe la sua gioventù a espatriare o a sbandarsi nel cinismo e nel vuoto, oltre a tutti quei paesi in cui ragazzi di talento sono stritolati da una adultocrazia egoista e sfruttatrice. Ma il contenuto dell'opera di Dickens non è accusatorio per questi o quelli, è, invece, pervaso di preoccupazione per l'esistenza dell'uomo sfruttatore e sfruttato, dove solo una medicina efficace può in parte spuntarla, su una patologia egocentrica che si tramanda da generazioni.
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