Nel nostro tempo le scelte di pensiero, emozioni e consumi sono condizionati quasi del tutto dalla globalizzazione, restringendo sempre più la libertà di ciascuno. Sulla base di questo nuovo sistema d'azione il rapporto individuo-società produce una profonda difficoltà e insofferenza su ognuno di noi. L'originale, unica e irripetibile caratteristica dell'individuo sembra sia quasi omologata alla globalizzazione delle merci. Il fatto che si risponda con varie forme di proteste ,solo in parte, a favore del diverso come via di fuga dal fenomeno unificante è un segnale significativo, ma troppo piccolo per essere di controtendenza. L'arte, tuttavia, attraverso le sue varie forme espressive, ha sempre cercato di svincolarsi dalle regole del razionale per fare emergere ogni manifestazione inconscia della personalità umana. Quando André Breton teorizzò il surrealismo come un procedimento espressivo capace di fondere realtà, sogno e inconscio, molti pittori del tempo e lo stesso Picasso ne furono influenzati e le tele furono lo specchio di immagini mentali che ogni pittore in forma di segni e colori ha caratterizzato la propria originalità. Forse la funzione creativa del nostro cervello conserva ancora la sua singolarità differenziandosi dalle merci.
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