(Pseudovangelo di Giacomo, capitoli 1-4; Jacopo da Varagine, Leggenda Aurea.
Dalle storie dei genitori di Maria prende avvio la sequenza narrativa dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Grazie alla tenerezza di Gioacchino e Anna, ritornano sulla scena dell'arte sentimenti che parevano dimenticati, confinati nei remoti frammenti di una lontana classicità.
Gioacchino e Anna potrebbero formare una coppia perfetta se sulla loro unione matrimoniale non incombesse la macchia della sterilità considerata indice di disapprovazione divina dalle antiche tradizioni israelitiche. Una sua offerta al tempio viene rifiutata e Gioacchino viene allontanato dal sacerdote. Per vergogna decide di lasciare Gerusalemme e andare a vivere presso i pastori, in solitudine. Dopo una penitenza di 40 giorni Gioacchino riceve in sogno una visione: un angelo gli annuncia che le sue preghiere sono salite fino al cielo. Dopo aver compiuto un sacrificio a Dio, Gioacchino si avvia verso Gerusalemme. Intanto sempre un angelo sollecita Anna a farsi incontro a Gioacchino presso la Porta Aurea. L'abbraccio tra i due attempati coniugi sancisce la loro ritrovata unione, da cui seguirà la nascita di Maria.
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