In un esperimento condotto furono assegnati dei compiti a un gruppo di studenti di quinta liceo in un contesto che essi percepivano come preoccupante. Fu detto loro, dopo un po' di attesa, di attendere ancora per essere sottoposti ad un esperimento non ben definito. Il problema sperimentale era di rinvenire nelle esperienze individuali dei fattori che consentissero se i vari soggetti avrebbero deciso di attendere da soli o in compagnia. Si ipotizzava che coloro i quali desideravano la compagnia altrui in una situazione minacciosa palesassero tendenze gregarie più resistenti.
Ciò premesso, fu mostrato a un sottogruppo di studentesse un questionario che, si lasciò loro credere, avrebbe potuto procurare varie difficoltà risolutive. Ad un altro sottogruppo di studentesse, invece, non fu mostrato niente che potesse ingenerare apprensione; fu, al contrario, assicurato loro che il questionario sarebbe stato facile e senza alcuna difficoltà. Chiedendo all'uno e all'altro gruppo la possibilità di scegliere se aspettare da sole o in compagnia, un numero maggiore delle studentesse del primo gruppo preferì attendere insieme. L'interpretazione generale è che i soggetti preoccupati ricercavano la reciproca compagnia perché erano state elicitate le loro tendenze gregarie.
In un'altra prova simile separando figli unici o primogeniti da un lato e secondogeniti, terzogeniti, ecc., dall'altro, si trovò che i figli unici e i primogeniti rivelavano le più forti tendenze gregarie in situazioni del genere. Secondo Schachter, questo significa che il primogenito nella sua infanzia ha probabilmente trovato negli adulti una maggiore sensibilità ai propri disagi e alle proprie difficoltà che non i figli nati successivamente, che i genitori possono più spesso avere atteggiamenti meno apprensivi. Questi studi valgono a mettere in evidenza due componenti che toccano le motivazioni gregarie. Il primo è che la loro espressione può essere influenzata dalle esperienze della prima infanzia e può essere riagganciata alle all'armonia della nascita. Il secondo che la loro espressione viene intensificata sotto l'influsso del timore, sicché coloro che in condizioni normali se la cavano bene da soli, ricercano la compagnia quando viene suscitata la loro ansietà.
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