giovedì 14 novembre 2013

la vista,il nostro senso spaziale elettivo

Di norma gli oggetti di cui prendiamo coscienza inviano stimolazioni molteplici e sono a loro volta inseriti in un campo che fornisce stimoli supplementari. Noi vediamo segni e figure e non punti di luce, udiamo delle parole o una musica, non toni puri isolati. Reagiamo a configurazioni di stimoli, senza renderci conto in genere degli elementi che le compongono.
Quando ricomponiamo un " puzzle ", i singoli pezzi acquistano colori e dimensioni del tutto nuovi una volta inseriti nel disegno completo. Un quadro a olio, a distanza ravvicinata, può apparire  come un accozzo casuale di grumi cromatici. Non è possibile predire, partendo dalla considerazione isolata degli elementi, l'impressione globale che deriva da stimoli organizzati.
Ogni esperienza di oggetti e di eventi ha luogo entro una cornice spazio-temporale. I modelli più complessi di esperienze percettive ci vengono forniti dalla vista e dall'udito. La vista è il nostro senso spaziale elettivo, poiché ci presenta configurazioni tridimensionali di forma e colore, ma è anche un senso temporale, dal momento che vediamo la successione, il movimento, la trasformazione. L'udito è anche un senso spaziale, per quanto i suoi schemi spaziali siano più limitati di quelli della vista, ma principalmente un senso temporale, poiché i suoi schemi fondamentali sono quelli della successione, del mutamento e del ritmo. E' a causa della preminenza della vista come senso spaziale che il discorso sulla percezione si svolge in larga parte in termini visivi. E' chiaro che molte esperienze percettive dipendono contemporaneamente da diversi sensi, ciò che porta ad indagare sulla prevalenza di un senso su l'altro. Se ci troviamo in una stanza la vediamo piena di persone e di cose.
Si possono isolare alcune persone o cose particolari, ma è improbabile che si riferiscono mosaici di luce e di ombre. La percezione è orientata verso le cose piuttosto che verso le qualità sensoriali che le descrivono. Qualità sensoriali isolate (azzurrità, bianchezza) possono essere percepite, ma di regola vengono percepite come qualità degli oggetti. Noi percepiamo il tutto di un oggetto : la viola e non il solo violaceo, il radiatore caldo e non il solo caldo. Le nostre esperienze percettive non sono isolate ,
ma costruiscono per noi un mondo di oggetti identificabili.


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