Se è vero che certi aspetti del comportamento emotivo hanno carattere di adattamento e certi altri un carattere disgregatore, si sente il bisogno di un equilibrio emozionale, sicchè l'adultità più consapevole del proprio vissuto possa godere dell'espressione delle emozioni senza soffrire i danni prodotti dagli eccessi. Quando si affronta il problema di un'igiene delle emozioni ci si imbatte subito nella questione del loro controllo. La maturità consiste essenzialmente nel reprimere le manifestazioni emotive, in modo che la vita possa essere condotta con criteri più razionali? O piuttosto l'espressione delle emozioni è una specie di valvola di sicurezza essenziale per una vita sana?
La civiltà ci impone di eliminare gran parte delle manifestazioni emotive esplicite. Essere civile significa essere moderato nel comportamento, "non perdere le staffe". Si considera una virtù l'imperturbabilità, la capacità di incassare i colpi. Se ammiriamo la sensibilità emotiva, nella forma di tenerezza o calore sociale, pensiamo anche che debba comunque essere esercitata con moderazione. In tutte le cose si ammira piuttosto la temperanza che non l'abbandono. Gli psicologi comunque pongono in dubbio l'utilità di una completa repressione delle manifestazioni emotive. Se è certo che una qualche forma di controllo è essenziale, così per gli adulti come per i bambini, si devono tenere ben presenti due precisazioni a proposito dell'estensione di tale controllo: a) la repressione delle emozioni non riesce sempre; invece di essere eliminata l'emozione può esprimersi in forme distorte o in sintomi patologici; b) si possono dimostrare i benefici effetti di un'opportuna liberazione emotiva.
Gli aspetti fisiologici dell'espressione emotiva ( tensione muscolare, rossore ecc.) sono indipendenti dal controllo volontario. Pertanto la repressione volontaria non è mai completa e non riesce sempre a eliminare lo stato emotivo. Talvolta comunque la repressione volontaria agisce per tanto tempo e con tanto successo che l'individuo non si rende più conto, a livello conscio, dell'esistenza stessa di qualcosa da reprimere. In queste circostanze si dice che l'emozione è stata rimossa, ma non scomparsa. D'altra parte , lo sforzo di liberarsi dell'emozione riesce solo parzialmente come è dimostrato dai segni di residui effetti emotivi registrati con il " lie detector " o macchina della verità o resi manifesti dalle malattie psicosomatiche. Esprimere liberamente emozioni può avere benefici effetti sulla salute: il controllo delle emozioni non significa necessariamente negarle. E' possibile accettare emozioni come fenomeni naturali e indirizzarne l'espressione in un senso socialmente accettabile.
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