Il racconto La Lupa, soprannome di Pina, la protagonista, una donna condannata dal suo stesso temperamento è scritto con le mani dell'accaduto. Secondo i più esigenti commentatori la novella rappresenta attraverso una istantanea semplicità l'esempio più spontaneo del repertorio novellistico di Vita dei campi che Verga abbia scritto.
" Era alta, magra, non era più giovane un po' pallida e su quel pallore due occhi grandi e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano.
Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai -- di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d'occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso.
Per fortuna non veniva mai in chiesa per ascoltar messa, né per confessarsi.
Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l'anima per lei.
Maricchia, poveretta, buona e brava ragazza, piangeva di nascosto, perché era la figlia della Lupa e nessuno l'avrebbe tolta in moglie, sebbene ci avesse la sua bella roba nel cassettone, e la sua buona terra al sole, come ogni ragazza del villaggio.
Una volta la Lupa si innamorò di un bel giovane che era tornato da soldato, e mieteva il fieno con lei nelle chiuse del notaro; ma proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare, fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno, in fondo alla pianura. Ma lui seguitava a mietere e le diceva: -- o che avete comara Pina?
Una sera ella glielo disse, mentre gli uomini sonnecchiavano nell'aia.
--Te voglio! Te che sei bello come il sole, e dolce come il miele voglio Te!
--Ed io invece voglio vostra figlia, che è zitella -- rispose Nanni ridendo.
La Lupa si cacciò le mani nei capelli e se ne andò, né più comparve nell'aia. Ma in ottobre rivide Nanni alla macina delle olive e gli disse -- La vuoi mia figlia Maricchia? -- Cosa date a vostra figlia?
-- rispose Nanni? -- Essa ha la roba di suo padre e la mia casa; a me mi basterà che mi lasciate un cantuccio in cucina. -- Se è così ne possiamo parlare a Natale -- disse Nanni.
Maricchia quando lo seppe non lo voleva a nessun patto, ma sua madre glielo impose -- Se non lo pigli, ti ammazzo! Lo prese. Maricchia stava in casa ad allattare figliuoli, e sua madre andava nei campi a lavorare con gli uomini fino a sera. Comara Pina era la sola anima viva che si vedesse errare per la campagna. -- Svegliati disse la Lupa a Nanni che ti ho portato il vino per rinfrescarti la gola.
-- Andatevene! non ci venite più nell'aia! Ella se ne andava, ma quando ritornava nell'ora del vespero,
Nanni andava ad aspettarla in cima alla viottola bianca e dopo si cacciava le mani nei capelli e ripeteva ogni volta :---Andatevene! Non ci tornate più nell'aia!
Un giorno il brigatiere fece chiamare Nanni; lo minacciò sin della galera e della forca. Nanni non negò nulla e disse :-- Per carità, signor brigatiere, levatemi da questo inferno. A Pasqua andò a confessarsi e fece pubbliche penitenze a strasciconi sui ciottoli del sacrato e poi come la Lupa andava a tentarlo:--Sentite!-- le disse-- non ci venite più nell'aia, perché se tornate vi ammazzo. --Ammazzami-- rispose la Lupa-- senza di te non voglio starci. La Lupa lo vide venire con la scure e Nanni la colpì.
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