il mondo narrativo di Pirandello si raccoglie spesso intorno a due centri: quello della Sicilia e quello della borghesia romana, formata da gente pateticamente legata alle proprie piccole convinzioni e ansiosa di difendere il proprio decoro, quasi sempre inteso in senso molto misero.
Al secondo filone appartiene la novella l'eresia catara: è la storia del professor Bernardino Lamis e della sua solitudine; la storia di un piccolo borghese orgoglioso e testardo che tenta di salvare in ogni modo la propria dignità, a suo parere offesa. Rifacendosi a quanto detto in saggio, L'umorismo, Pirandello evidenzia, in un sottile spaccato della psicologia umana, che il grottesco e il paradossale diventano umorismo per il lettore allorché, quest'ultimo, scopre l'infelice esito della giornata del professor Lamis quando, nel giorno in cui dovrebbe infine trovare il successo e il trionfo, si trova con una triste fila di banchi vuoti.
" Lamis ordinario di storia delle religioni riferì ai suoi due alunni, Ciotta e Vannicoli che la prossima lezione avrebbe avuto per tema l'eresia catara. ( Per eresia catara s'intende ogni dottrina che contraddice una verità accolta dalla Chiesa come insegnamento di Dio e che come tale, propone ai fedeli.) In effetti la lezione doveva essere una difesa contro una pubblicazione uscita in Germania per opera del prof. Hans von Grobler su l'eresia catara e che sullo stesso argomento, tre anni prima, il Lamis aveva scritto due poderosi volumi, di cui il Grobler non ne aveva tenuto conto se non per dirne male in una breve nota. La lezione sul tema doveva essere piena di dettagli e approfondimenti che il Lamis curò scrivendosela anche la notte. In preda a una viva emozione, quel giorno il Lamis, svolto il rotolo di carta, prese a leggere con voce alta e vibrante. Leggeva così per circa tre quarti d'ora in un'aula vuota ma piena di impermeabili che il Lamis aveva scorto entrando e che aveva associato alle presenze di altrettanti allievi. Che beffa!
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