venerdì 25 settembre 2015

Edward Hopper, Tavoli per signore, 1930 New York, Metropolitan Museum

Il titolo del dipinto si riferisce all'usanza, allora in voga in molti locali newyorchesi, di riservare alcuni tavolini per donne sole o accompagnate da altre donne. All'ingresso del ristorante appare un'altra donna addetta alla cassa e il bancone che l'allontana anche dalla figura della cameriera.
Come spesso accade nell'opera di Hopper, anche in questo caso i personaggi appaiono distanti tra loro, chiusi nei loro mondi. Rispetto alle sarte e alle lavandaie della città industriale, le impiegate di Hopper godono di condizioni migliori, ma non riescono tuttavia a sfuggire allo stato di profonda solitudine a cui la realtà urbana sembra condannare.

1 commento:

  1. grande artista ma mediocre pittore,basta guardare il pasticcio con le mani della cameriera in primo piano e la prospettiva del pavimento

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