L'ascolto della musica è un'esperienza non solo uditiva ed emozionale, ma anche motoria. Nietzsche diceva che quando ascoltiamo la musica impegniamo tutti i muscoli. Teniamo il tempo della musica senza volerlo, anche quando non siamo consapevoli di prestarle attenzione, e con il volto e le posture del corpo rispecchiamo la trama della melodia, insieme ai pensieri e ai sentimenti che essa provoca.
Nella memoria musicale gran parte di quello che viene udito nei primi anni di vita può rimanere inciso nel cervello per il resto dell'esistenza. Il sistema uditivo e il sistema nervoso degli esseri umani
presentano infatti, nei confronti della musica, una spiccata e raffinata sensibilità che incarna emozione e volontà. la capacità di percepire o immaginare la musica può essere compromessa in presenza di alcune lesioni cerebrali; esistono molte forme di questa amusia. Altro estremo, l'immaginazione musicale può diventare eccessiva e incontrollabile, portando all'incessante ripetizione di motivetti orecchiabili o addirittura ad allucinazioni musicali. In alcune persone la musica può provocare crisi convulsive; altre provano varie sensazioni gustative, olfattive o tattili: tale sinestesia può essere considerata non tanto un sintomo, quanto un dono.
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